martedì 16 aprile 2013

Si conclude il primo ciclo di lezione a Chiaromonte


Il primo incontro è avvenuto con gli studenti della III media del plesso di Chiaromonte. In aula erano presenti 18 alunni e la referente del progetto la prof.ssa Antonia Pangaro. Sin dal primo momento gli alunni hanno dimostrato grande curiosità e attenzione e lavorare con loro è stato molto semplice e appagante  perché tutti hanno dato prova di  maturità e intelligenza.
Il primo passaggio è stato quello di presentarci, di spiegare che cos’è un CEA, con particolare riguardo al CEA POLLINO, e di che cos’è il WWF. E’ stato illustrato il percorso formativo che avremmo dovuto fare insieme; in seguito ad una breve descrizione del progetto, della sua durata, sui contenuti  e sugli obiettivi da raggiungere, abbiamo presentato e commentato il kit del Panda Club, affisso i poster che avevamo in dotazione, nominato la classe come “Classe Panda” per aver partecipato a questo progetto, distribuito le autorizzazioni e compilato le tessere, dando tutte le informazioni e chiarimenti del caso.
Dopo aver dato delucidazioni sull’intero progetto, abbiamo invitato gli alunni ad alzarsi in piedi ed utilizzando il criterio della diversità fisica li abbiamo divisi in piccoli gruppi. Ogni gruppo e stato chiamato a scrivere su dei post-it quello che suggeriva loro la parola biodiversità e diversità e poi ognuno di loro li ha incollati su due diversi cartelloni, fatto ciò abbiamo letto e commentato insieme le varie risposte. Questo passaggio ci è servito per capire cosa i ragazzi sapevano sulla biodiversità e dell’importanza che essa riveste.
A questo punto è stata introdotta da noi la nozione di cosa significa diversità e biodiversità,  approfondendo l’argomento sotto vari aspetti e soprattutto sul perché essa è importante per noi e del valore che essa riveste. Abbiamo spiegato  loro che questo non è un fenomeno recente bensì il frutto di circa 3,5 miliardi di anni di evoluzione e va preservata e salvaguardata. Possiamo paragonare la biodiversità ad un’assicurazione perché garantisce la sopravvivenza della vita sulla terra.
E’stato chiesto ad ogni gruppo di disegnare la biodiversità vista con i loro occhi e sono venuti fuori dei bei lavori. Gli alunni hanno dato una loro definizione di Diversità e Biodiversità, che hanno scritto su un post-it ed affisso su un cartellone.

Un secondo incontro è avvenuto giorno 26 marzo. Anche in questa lezione erano presenti tutti gli alunni che aspettavano con ansia il nostro arrivo incuriositi dall’argomento di questa seconda tappa:  biodiversità vegetale intraspecifica ed interspecifica. Dopo aver parlato della biodiversità vegetale a livello generale l’ abbiamo confrontata con quella del nostro Parco del Pollino.
Abbiamo chiesto ai ragazzi due diversi tipi di  elaborati: il primo è stato un  disegno sui vari tipi di piante che ognuno di loro aveva in giardino. Come secondo elaborato è stato chiesto loro di fare un elenco dei vari tipi di legno utilizzati in ambito domestico.
Infine i ragazzi sono stati coinvolti in un divertente laboratorio: sfoglia la foglia. Sono state portate in aula dei campioni di foglie e rametti rappresentative delle specie vegetali presenti nel territorio del Parco del Pollino e poi in forma casuale sono state distribuite a ogni gruppo. Ciascuno di loro a seconda dei vari criteri di biodiversità (colore, forme, dimensioni, ecc.) li ha dovuti raggruppare e classificare.




Il terzo incontro avvenuto il 9 aprile ha avuto come tema la biodiversità animale. Gli alunni sono stati invitati a elencare le specie animali da loro conosciute. Dalle analisi dei risultati ci siamo resi conto che il numero minimo conosciuto è stato di 40 specie, mentre il numero massimo è stato di 70 specie. Tra gli argomenti trattati: specie di animali in via di estinzione, quelli in pericolo, le cause e le misure preventive per la loro tutela e salvaguardia. Abbiamo trattato in generale quelle che sono le minacce  della biodiversità in generale, in questo contesto si sono analizzati  i comportamenti giusti da seguire e quelli sbagliati da evitare.
In questa terza fase è stato proposto ai ragazzi il laboratorio “traccia la traccia”: sulla lavagna sono state disegnate 12 orme di animali, i ragazzi le hanno copiate sul quaderno e poi hanno dovuto associare ciascuna orma all’animale corrispondente.





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